Cosa fare dopo il decesso? Guida completa agli adempimenti burocratici

cosa fare dopo un decesso. Adempimenti burocratici.

In caso di decesso di un famigliare, sapere cosa fare e in che ordine è fondamentale per non essere sopraffatti. Qui trovi un valido aiuto per gestire, INPS, banca, utenze, assicurazioni, auto, documenti etc.

Quando si perde una persona cara, oltre al dolore, i familiari devono affrontare una serie di adempimenti burocratici che, sebbene numerosi e a volte complessi, risultano necessari. Questa guida è pensata per aiutare chi si trova ad affrontare queste pratiche post-mortem, con informazioni dettagliate sui passaggi da seguire, le tempistiche, e i soggetti coinvolti.

È deceduta una persona cara? Con delicatezza e rispetto ti assistiamo passo a passo

Cosa fare dopo il decesso di una persona?

La prima cosa da fare è avvisare i servizi funebri, come l’Agenzia di Pompe Funebri Calcaterra, che gestirà, previa vostra autorizzazione, la maggior parte delle pratiche iniziali.

Decesso: adempimenti gestiti dall’Agenzia di Pompe Funebri Calcaterra

  • Denuncia di Morte
    Presentazione del certificato di morte agli uffici competenti del Comune.
  • Organizzazione del Funerale
    Supporto nella scelta del rito (religioso o civile), nel tipo di cerimonia, nella scelta della bara o dell’urna cineraria, e nella gestione dei dettagli logistici.
  • Trasporto della Salma
    Gestione del trasporto dalla residenza o struttura sanitaria al luogo della cerimonia e, successivamente, al cimitero o crematorio.
  • Cremazione o Sepoltura
    Organizzazione del processo di cremazione, se richiesto, o della sepoltura con le relative autorizzazioni.
  • Certificati e Documentazione Funeraria
    Fornitura di copie del certificato di morte, utili per le successive pratiche burocratiche.
  • Disbrigo Pratiche Cimiteriali
    Ottenimento delle autorizzazioni per l’inumazione o tumulazione presso il cimitero designato.
  • Servizi di Necrologio e Affissioni
    Gestione di necrologi, partecipazioni e manifesti funebri per annunciare il decesso.

 

Tra i primi passi, ci occuperemo della denuncia di morte al Comune e della certificazione necessaria. I familiari possono anche chiederci il supporto per ottenere il certificato di morte INPS, un documento richiesto per comunicare il decesso a vari enti, e per la pratica di autocertificazione di lutto.

Contattaci per un supporto immediato, siamo qui per aiutarti.

Adempimenti post-mortem a carico dei parenti

  • INPS e Pensione
    La responsabilità di trasmettere la comunicazione del decesso all’INPS ègeneralmente in capo all’ufficio anagrafe del comune dove è avvenuto il decesso e al medico necroscopo che ha redatto il certificato di accertamento di morte. Questi si occupano di inviare all’INPS le informazioni necessarie per aggiornare lo stato del pensionato, mentre ai famigliari resta l’incombenza di richiedere l’eventuale pensione di reversibilità.
  • TFR e Fondo Pensione
  • Gestione del Testamento e Dichiarazione di Successione
    Apertura del testamento e presentazione della dichiarazione di successione presso l’Agenzia delle Entrate.
  • Chiusura o Variazione della Tassa sui Rifiuti (TARI)
    Comunicazione al Comune per modificare o cessare l’intestazione della tassa.
  • Chiusura o Trasferimento di Conti Bancari e Rapporti Postali
    Blocco dei conti e gestione dei depositi bancari, postali e altre attività finanziarie.
  • Trasferimento di Proprietà dell’Automobile
    Trascrizione della proprietà del veicolo presso il PRA e aggiornamento della documentazione.
  • Assicurazione RC Auto e Altri Contratti Assicurativi
    Comunicazione del decesso alle compagnie assicurative per cessare o trasferire le polizze.
  • Assicurazione sulla Vita
    Attivazione della pratica per la riscossione dell’assicurazione in favore dei beneficiari.
  • Possesso di Armi da Fuoco
    Denuncia delle armi alla questura o all’ufficio di Polizia entro i tempi stabiliti.
  • Dichiarazione dei Redditi del Defunto
    Presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno del decesso per chiudere eventuali conti o regolare la situazione fiscale del defunto.
  • Restituzione di Documenti Personali e Patente
    Consegna della patente e di altri documenti agli enti competenti, come l’anagrafe e la motorizzazione.

Hai domande su cosa fare dopo un decesso? Siamo qui per rispondere.

Comunicazioni di decesso ai principali enti

Dopo aver espletato le formalità iniziali, i familiari devono avviare le comunicazioni agli enti pubblici e privati. Di seguito troverai la maggior parte delle informazioni utili per procedere, suddivise per argomenti.

INPS e Pensione di Reversibilità in caso di morte

Chi deve comunicare il decesso all'INPS?

Di norma, la comunicazione del decesso all’INPS viene effettuata dall’ufficio anagrafe del comune dove è avvenuto il decesso e dal medico necroscopo che ha rilasciato il certificato di accertamento di morte. È importante comunicare tempestivamente il decesso all’INPS per interrompere l’erogazione della pensione, evitando pagamenti indebiti che gli eredi sarebbero poi tenuti a restituire.

Pensione di Reversibilità

La pensione di reversibilità è un trattamento economico che può spettare al coniuge superstite, ai figli o ad altri familiari a carico, come i genitori anziani o i nipoti minori, nel caso in cui rispettino specifici requisiti di reddito e status familiare.
La richiesta di reversibilità deve essere inoltrata all’INPS dopo la comunicazione di decesso. Questo può essere fatto accedendo al portale online dell’INPS o rivolgendosi a un patronato che assisterà gli eredi nella compilazione dei moduli necessari.

Cosa succede se non si comunica il decesso all'INPS?

Se non si comunica il decesso, l’INPS continuerà a erogare la pensione, ma gli eredi saranno poi obbligati a restituire le somme indebite: l’INPS richiederà la restituzione della pensione in caso di morte per eventuali rate percepite in eccesso.
La mancata richiesta della pensione di reversibilità, invece, può comportare la perdita del diritto a ricevere i pagamenti spettanti.

Gestione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) del defunto

In caso di decesso di un lavoratore dipendente, il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dal defunto spetta agli eredi e ai familiari aventi diritto. Si tratta di una somma accumulata nel corso dell’attività lavorativa e destinata a essere corrisposta ai beneficiari in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro, che in questo caso è dovuta al decesso.

Chi può richiedere il TFR del defunto?

Gli eredi legittimi e i familiari a carico del defunto possono fare richiesta del TFR. La legge stabilisce che il TFR spetta in primo luogo al coniuge e ai figli, e, in assenza di questi, ad altri eredi come i genitori del defunto.

Come richiedere il TFR?

Per ottenere il TFR, gli eredi devono rivolgersi al datore di lavoro o all’ente previdenziale del defunto, presentando la documentazione necessaria che solitamente include:

  • Certificato di morte del lavoratore.
  • Atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesta chi sono gli eredi legittimi.
  • Documenti di identità degli eredi.
  • Stato di famiglia del defunto per certificare la composizione del nucleo familiare.

 

In alcuni casi, è possibile che venga richiesto un atto notorio o altra documentazione legale per verificare l’identità e i diritti degli eredi.

Tempistiche per la richiesta del TFR

Non esiste un termine tassativo per richiedere il TFR, ma è consigliabile farlo entro un tempo ragionevole dopo il decesso per evitare eventuali difficoltà amministrative. I tempi di liquidazione possono variare in base al datore di lavoro e alla complessità della situazione ereditiva, ma generalmente avviene entro pochi mesi dalla richiesta.

Tasse e imposte sul TFR

Il TFR erogato agli eredi è soggetto a tassazione, come previsto dalla normativa italiana. Tuttavia, le aliquote fiscali applicate possono essere inferiori rispetto ad altri redditi e dipendono dalla durata del rapporto di lavoro del defunto e dall’importo totale maturato.

Chi può aiutare nella gestione del TFR?

Per evitare problemi, è consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o a un patronato che possa assistere gli eredi nella richiesta del TFR e nella preparazione della documentazione necessaria. Il consulente potrà anche fornire indicazioni su eventuali agevolazioni fiscali applicabili.

Fondo Pensione

I famigliari devono informare, fornendo il relativo atto di morte, la società che gestisce il fondo pensione rivolgendosi all’ufficio competente del fondo pensione.

Affidati a noi per un servizio rispettoso e discreto. Siamo al tuo fianco.

Agenzia delle Entrate, Dichiarazione dei Redditi del defunto, Dichiarazione di Successione e Testamento

Chi deve comunicare il decesso all’Agenzia delle Entrate?

La comunicazione del decesso è necessaria per avviare la pratica di successione. Questo compito è generalmente affidato agli eredi o a un notaio incaricato di gestire la pratica.

Quanto tempo ho per comunicare il decesso al fisco?

La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dal decesso. Tuttavia, è consigliabile avviare la pratica il prima possibile per evitare ritardi nelle procedure, soprattutto se il defunto possedeva beni immobili, conti bancari, o altri beni patrimoniali.

Questo termine è fissato per consentire agli eredi di avviare le pratiche di successione, trasferire la titolarità dei beni e saldare eventuali imposte.

Come comunicare il decesso all’Agenzia delle Entrate e avviare la Dichiarazione di Successione?

La dichiarazione di successione è un documento obbligatorio che gli eredi devono presentare per comunicare ufficialmente il trasferimento dei beni del defunto. Si può presentare tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate ma consigliamo di rivolgersi a un notaio o a un consulente fiscale.

Nella dichiarazione devono essere inclusi:

  • Il certificato di morte e i documenti anagrafici del defunto e degli eredi.
  • Un elenco completo dei beni posseduti dal defunto, come immobili, conti bancari, investimenti, e veicoli.
  • L’indicazione di eventuali debiti o mutui, che potrebbero ridurre l’imponibile della successione.

 

Dopo la presentazione della dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate calcolerà le imposte di successione dovute in base al valore complessivo dei beni ereditati.

Gli eredi sono tenuti a versare l’imposta entro i termini indicati dall’Agenzia, per evitare sanzioni o interessi.

Testamento

Se esiste un testamento, gli eredi devono prima procedere all’apertura dello stesso per sapere come il defunto desiderava distribuire i propri beni.

La presenza di un testamento può facilitare la gestione della successione poiché definisce i beneficiari e la ripartizione del patrimonio, riducendo i potenziali contenziosi tra eredi.

Esistono tre principali tipi di testamento:

  • Olografo: scritto, datato e firmato interamente dal defunto senza intervento notarile.
  • Pubblico: redatto da un notaio alla presenza di testimoni e quindi registrato ufficialmente.
  • Segreto: redatto dal defunto e depositato presso un notaio in busta sigillata.

 

L’apertura del testamento, se presente, viene effettuata di fronte a un notaio, il quale ne comunica ufficialmente il contenuto agli eredi. Solo dopo aver seguito le disposizioni testamentarie si procede alla dichiarazione di successione per trasferire i beni indicati agli eredi legittimi o testamentari.

Dichiarazione dei Redditi del defunto

Oltre alla successione, gli eredi sono responsabili della dichiarazione dei redditi del defunto per l’anno fiscale in cui è avvenuto il decesso. Questa dichiarazione, conosciuta come “dichiarazione dei redditi postuma”, è necessaria per regolare eventuali tasse dovute o per recuperare crediti fiscali.
Per presentarla:

  • Gli eredi devono completare la dichiarazione del defunto utilizzando il Modello Redditi Persone Fisiche.
  • Devono includere tutti i redditi percepiti dal defunto fino alla data del decesso, come pensioni, affitti, e altri redditi soggetti a tassazione.
  • Eventuali imposte dovute devono essere versate dagli eredi; in caso di crediti fiscali, gli eredi possono richiedere un rimborso.

 

La dichiarazione postuma deve essere presentata entro i termini ordinari previsti per la dichiarazione dei redditi (solitamente entro il 30 settembre per l’anno fiscale precedente).

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Chiusura o trasferimento di conti bancari e rapporti postali in caso di decesso

Quando una persona decede, è fondamentale che gli eredi contattino gli istituti di credito e gli uffici postali di riferimento per tutti gli adempimenti legati alle competenze bancarie o postali del defunto. Questo include la gestione di conti correnti, depositi, cassette di sicurezza, titoli e domiciliazioni di pagamenti.

Chi comunica alla banca il decesso?

La comunicazione del decesso alla banca è di norma a carico dei familiari o dell’amministratore della successione. È necessario portare un certificato di morte per avviare le pratiche di chiusura o trasferimento dei conti.

Adempimenti specifici per gli eredi

Gli eredi devono riconsegnare tutti gli assegni non utilizzati, le carte Bancomat, le carte di credito e qualsiasi altro oggetto di proprietà della banca appartenente al defunto.

Per svincolare le somme presenti sui conti del defunto, alcune banche richiedono una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che può essere resa direttamente dall’erede con firma autenticata dal segretario comunale o altro pubblico ufficiale del comune o cancelliere del tribunale o più comunemente da un notaio.
In altri casi, viene richiesto un atto notorio reso da due testimoni di fronte al cancelliere della pretura o a un notaio. È consigliabile informarsi presso la banca per conoscere esattamente la documentazione necessaria.

Cosa succede con i conti cointestati?

Eventuali cointestatari del conto bancario o postale del defunto dovranno aprire un conto alternativo e provvedere alla variazione degli appoggi bancari per le utenze in essere, in modo da garantire la continuità dei pagamenti e delle domiciliazioni bancarie.

Cassette di sicurezza

Se il defunto usufruiva di una cassetta di sicurezza, è necessario procedere alla sua apertura prima di presentare la dichiarazione di successione. L’apertura deve essere effettuata alla presenza di un funzionario dell’ Agenzia delle Entrate o di un notaio per redigere un inventario del contenuto, che sarà poi incluso nella dichiarazione di successione. Questa procedura è fondamentale per valutare correttamente il patrimonio del defunto e inserire il valore dei beni nella pratica successoria.

Quanto tempo ho per comunicare il decesso alla banca?

Non esiste un termine tassativo, ma è consigliabile farlo il prima possibile per evitare problematiche amministrative e garantire una corretta gestione del patrimonio.

Cosa succede se non si comunica il decesso alla banca?

Se il decesso non viene comunicato alla banca, i conti rimangono attivi, ma ciò può creare complicazioni sia per l’accesso ai fondi sia per la gestione degli strumenti finanziari intestati al defunto.

Come pagare il funerale del defunto se il conto è bloccato?

In molti casi, le banche permettono agli eredi di prelevare somme dal conto del defunto per coprire le spese funerarie. Gli eredi devono presentare le fatture delle spese e il certificato di morte per accedere a questi fondi, ma è consigliabile verificare le specifiche modalità presso ogni istituto di credito.

Chi comunica alle Poste il decesso?

Come per le banche, anche questa comunicazione è a carico dei familiari o dell’amministratore di successione. Bisogna recarsi presso l’ufficio postale con il certificato di morte per la gestione degli eventuali conti o libretti postali.

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Utenze e disdette in caso di morte

Come si bloccano le utenze di una persona deceduta?

Le utenze devono essere disdette o trasferite a nome di un erede. Ogni fornitore ha procedure specifiche, ma in genere è richiesto il certificato di morte. Tra le disdette necessarie in caso di morte rientrano anche l’abbonamento RAI e, se il defunto possedeva un’automobile, l’assicurazione RC auto.

Disdetta RAI per decesso

È necessario inviare una raccomandata all’Agenzia RAI allegando il certificato di morte e i dati del contratto per richiedere l’annullamento.

Decesso: chiusura o variazione di TARI e IMU

Entrambe queste imposte sono collegate alla proprietà o al possesso di immobili e possono richiedere variazioni o chiusure a seguito del decesso.

Tassa sui Rifiuti (TARI)

La TARI è una tassa comunale che copre il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e viene generalmente calcolata sulla base dei metri quadrati dell’immobile e del numero di occupanti. Dopo il decesso, gli eredi o i nuovi occupanti devono contattare l’ufficio tributi del Comune per chiudere o variare l’intestazione della TARI.

Cosa fare per chiudere o variare la TARI?

  • Chiusura della TARI: Se l’immobile non sarà più occupato, gli eredi possono richiedere la chiusura della TARI, interrompendo così l’obbligo di pagamento.
  • Variazione dell’intestazione: Se uno degli eredi o un nuovo inquilino decide di abitare l’immobile, è possibile variare l’intestazione della tassa trasferendola al nuovo occupante.

 

Documenti necessari:

  • Certificato di morte.
  • Documento di identità del richiedente.
  • Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per indicare gli eredi o il nuovo occupante.

 

Tempistiche

Le tempistiche per la comunicazione variano da Comune a Comune, ma è consigliabile fare la comunicazione entro alcuni mesi dal decesso per evitare che arrivino bollette al nome del defunto.

Imposta Municipale Unica (IMU)

L’IMU è un’imposta dovuta per il possesso di beni immobili, come case, terreni e fabbricati. Non si applica all’abitazione principale (a meno che non sia di lusso), ma è comunque dovuta per le seconde case, le proprietà affittate o per immobili che non siano adibiti a residenza principale.

Cosa devono fare gli eredi per l’IMU?

Gli eredi devono comunicare il decesso al Comune e, nel caso di successione, sono tenuti a versare l’IMU per le proprietà ereditate. Se l’immobile rimane vuoto o è stato trasferito a un nuovo intestatario, gli eredi devono aggiornare la situazione catastale e l’intestazione per definire chi sarà responsabile del pagamento dell’imposta.

Documenti necessari

  • Certificato di morte.
  • Dichiarazione di successione (se l’immobile passa agli eredi).
  • Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, se richiesta.

 

L’IMU va pagata in due rate, con scadenze generalmente fissate al 16 giugno e al 16 dicembre di ogni anno. Se il decesso avviene nel corso dell’anno, gli eredi devono regolarizzare la posizione per la quota spettante al defunto fino alla data della morte e, successivamente, assumersi la responsabilità per il pagamento futuro.

Conseguenze della mancata comunicazione e del mancato pagamento

In caso di mancata comunicazione del decesso o di mancato pagamento dell’IMU e della TARI, potrebbero continuare ad arrivare bollette intestate al defunto, o il Comune potrebbe emettere avvisi di accertamento per il recupero delle imposte dovute, con potenziali sanzioni.

In un momento difficile, affidati a chi sa prendersi cura di ogni dettaglio.

Decesso: gestione dell’auto e delle proprietà

Passaggio di proprietà auto defunto

Gli eredi devono fare il passaggio di proprietà dell’auto entro 60 giorni dalla successione, rivolgendosi al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) o ad un ufficio Aci (Automobile Club d’Italia), presentando il certificato di morte e i documenti dell’auto.

Questo procedimento è essenziale per trasferire ufficialmente il veicolo dal defunto agli eredi, sia che questi decidano di conservarlo, di venderlo o di rottamarlo.

Gli elementi richiesti sono:

  • Certificato di morte: per attestare ufficialmente il decesso del proprietario.
  • Documenti dell’auto: come la carta di circolazione e il certificato di proprietà.
  • Dichiarazione di accettazione dell’eredità: in alcuni casi, può essere richiesta per confermare l’identità degli eredi e la loro volontà di subentrare nella proprietà del veicolo.

Costi e tempi per passaggio di proprietà

Il trasferimento di proprietà prevede il pagamento di una tassa di registrazione e di un’imposta di bollo. I tempi variano in base all’ufficio e alle modalità di presentazione della pratica (online o fisica).

Cosa succede se non si procede al passaggio di proprietà?

Se gli eredi non completano il trasferimento di proprietà entro i termini stabiliti, possono incorrere in sanzioni amministrative, e l’auto rimarrà intestata al defunto. Questo può causare problemi legati alla circolazione, all’assicurazione e all’eventuale vendita del veicolo.

Assicurazione RC Auto

L’assicurazione RC auto è generalmente associata al veicolo intestato al defunto. In caso di decesso, gli eredi devono contattare la compagnia assicurativa per informarla e per decidere se cessare la polizza o trasferirla a un nuovo intestatario.

Cosa fare con l’assicurazione RC auto?

Gli eredi hanno due opzioni: cessare la polizza o trasferirla.

Cessare la polizza: Se decidono di vendere o non utilizzare il veicolo, possono chiedere la chiusura dell’assicurazione. Alcune compagnie possono rimborsare la parte non goduta della polizza.

Trasferire la polizza: Se uno degli eredi vuole ereditare e utilizzare il veicolo, può richiedere il trasferimento dell’assicurazione a suo nome, mantenendo in alcuni casi la classe di merito del defunto.

Assicurazione sulla vita in caso di decesso

Le assicurazioni possono includere polizze sulla vita, RC auto, polizze sanitarie o di altro tipo, e ciascuna richiede una gestione specifica per la liquidazione, la chiusura o il trasferimento dei benefici.

Assicurazione sulla Vita

La comunicazione del decesso alla banca è di norma a carico dei familiari o dell’amministratore della successione. È necessario portare un certificato di morte per avviare le pratiche di chiusura o trasferimento dei conti.

Come richiedere la liquidazione dell'assicurazione sulla vita?

Per ottenere la liquidazione, i beneficiari devono contattare la compagnia assicurativa e presentare:

  • Certificato di morte.
  • Copia della polizza assicurativa.
  • Documento di identità e codice fiscale dei beneficiari.
  • Eventuali altri documenti richiesti dall’assicuratore.

Tempistiche per la richiesta della polizza vita

Di solito, le compagnie assicurative liquidano l’importo entro 30-90 giorni dalla ricezione della richiesta e della documentazione completa. È importante contattare la compagnia assicurativa il prima possibile per evitare ritardi.

Documenti defunto da tenere: patente, carta identità, etc.

Quali documenti tenere di un defunto?

È fondamentale conservare i documenti personali, come carte d’identità, patenti, tessere sanitarie e certificati di proprietà. Questi possono essere utili per le pratiche di successione e altri adempimenti legali.

La legge non obbliga alla restituzione dei documenti, ma è necessaria la denuncia alle autorità competenti in caso di smarrimento.

Armi da Fuoco in caso di decesso

Se il defunto possedeva armi da fuoco, gli eredi devono affrontare specifici adempimenti per la gestione e la custodia di tali beni, in conformità con la normativa italiana. Le armi da fuoco sono beni particolari, soggetti a regolamentazioni precise per motivi di sicurezza e ordine pubblico.

Cosa fare con le armi da fuoco del defunto?

Denuncia alla Questura o alla Stazione dei Carabinieri: Gli eredi devono, entro 8 giorni dal decesso, denunciare la presenza delle armi presso la Questura o la Stazione dei Carabinieri competenti, portando con sé il certificato di morte e un documento che attesti la relazione di parentela con il defunto (come lo stato di famiglia o una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà).

  • Custodia delle armi: Gli eredi devono assicurarsi che le armi siano custodite in sicurezza fino a quando non decidano cosa fare. La legge richiede che le armi siano conservate in un luogo sicuro, adeguatamente protetto, e non accessibile a persone non autorizzate.
  • Cessione o Vendita delle armi: Gli eredi possono scegliere di vendere o cedere le armi a una persona autorizzata, come un titolare di porto d’armi o un’armeria. La cessione deve essere effettuata seguendo le normative di legge, e l’acquirente deve essere in possesso di regolari permessi per l’acquisto e la detenzione di armi.
  • Rottamazione delle armi: Se gli eredi non desiderano conservare le armi, possono anche optare per la rottamazione, consegnandole alle autorità competenti (Questura o Carabinieri), che provvederanno alla distruzione.
  • Richiesta del Porto d’Armi: Se uno degli eredi desidera mantenere le armi, deve essere titolare di un porto d’armi valido. In questo caso, dovrà avviare la pratica per ottenere l’autorizzazione, presentando la documentazione necessaria presso la Questura.

Conseguenze della mancata denuncia

In caso di mancata denuncia alle autorità entro il termine di 8 giorni, gli eredi possono incorrere in sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche penali. È quindi essenziale agire tempestivamente per assicurare che la gestione delle armi avvenga in modo conforme alla legge.

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